La Nostra Storia
FAGGIN 1945
Fondato dall’ex ciclista Marcello Faggin nel 1945, il marchio si è affermato nella storia del ciclismo come una garanzia della tradizione telaistica italiana unita alla passione per le realizzazioni completamente su misura.
1951
Sei anni dopo la fondazione, l'azienda avvia una strategia di endorsement. Aldo Zuliani è il primo corridore ad essere accolto nel roster.
1975
La storia di Faggin ruota attorno a due punti di riferimento: la produzione su scala internazionale e l’impegno sportivo. A partire dalla seconda metà degli anni ’70 il fondatore Marcello gradualmente si concentrò sul settore sportivo.
1980
Gli anni ’80 rappresentano gli anni d’oro del ciclismo italiano e Faggin si fece portatore all’estero, assieme ad altri marchi, i valori storici dei telaisti artigiani. Decine di migliaia di biciclette italiane – ammirate per la loro raffinata combinazione di qualità estetiche e funzionali – venivano esportate ogni anno in tutto il mondo. Innumerevoli formazioni sportive straniere sceglievano prodotti italiani per i loro atleti, accrescendo il prestigio delle aziende italiane. Grazie ai risultati ottenuti dalle squadre supportate, nel 1984 telai Faggin furono scelti dalla nazionale italiana per le competizioni su pista sprint e pursuit alle olimpiadi di Los Angeles. La gestione dell’azienda passa nelle mani delle sue quattro figlie, che continuarono a saldare telai oltre che amministrare tutti gli aspetti di un’attività su scala internazionale.
1980
Il belga Roland Liboton vince il suo primo campionato mondiale di ciclocross professionale con una bicicletta Carlos prodotta nell'officina Faggin.
1984
La federazione ciclistica italiana sceglie i telai Faggin per le gare su pista ai Giochi Olimpici di Los Angeles.
1985
L'UC Mirano vince il titolo italiano a cronometro. Gabriele Sella e Patrizio Rampazzo vincono inoltre i campionati italiani su pista, outdoor e indoor.
1988
Gianfranco Contri è campione del mondo a cronometro a Odense, in Danimarca.1990
Durante gli anni ’90, quando nuovi materiali fecero il loro ingresso nel mercato, l’officina Faggin non si fece cogliere impreparata non avendo mai smesso di aggiornarsi, ma al tempo stesso senza dimenticare le radici dell’attività fondata da Marcello. Infatti il vero amore è sempre stato per il classico, il telaio in acciaio ma la reputazione di Faggin è legata a un’attitudine costruttiva a 360 gradi che abbraccia anche alluminio, carbonio, titanio impiegati per telai meticolosamente curati fino al più fine dettaglio.
OGGI
Oggi l’azienda ha abbandonato la produzione su vasta scala per dedicarsi esclusivamente alla costruzione del più accurato prodotto italiano nel rispetto dei canoni tradizionali e accentuando al contempo la libertà creativa tipica della cultura artigiana. La figlia di Marcello, Cristina, è ora alla guida dell’azienda mentre il marito Massimo, telaista, è la mente e la mano dei telai Faggin dal 1976.
Il Futuro è tutto da scrivere